Una volta ho conosciuto Moebius.
Primi anni ’80 di sicuro quando di preciso non so, a volte ho dei buchi nella memoria e fatico a mettere a posto le cose. Non come una mia amica che ha fatto un casino e sovrappone gli eventi e alla fine sono sicuro che alcune cose che mi racconta non sono mai esistite (tipo la storia del principe e della regina che vabbè…).
Però anche se non so quando quella volta la ricordo che al festival del fumetto a Lucca c’era stata la serata finale e c’era un ricevimento dopo dove io ero andato con un album di fogli bianchi e un pennarello. E c’erano tutti i fumettisti e mi feci fare un disegno da Mordillo, uno da quello di Conan, due Lupo Alberto da Silver (che era timido e balbettava) e uno Sturmtruppen da Bonvi. E poi c’era un tipo strano che ancora non conoscevo, che aveva vinto un premio e aveva bevuto un po’ e aveva un sorriso bello radioso pieno di gioia e felicità sincera. Era bello.
E approfittai della sua allegria e alterazione alcolica e porsi il mio blocco e lui mi disegnò il suo personaggio Arzach (che poi è forte che a volte lo chiamava Harzac o Arzack o come gli andava), tirando via il tratto del piede destro che voleva continuare la festa e chi se ne frega di sto pischello pieno di ricci che vuole il disegnetto e parla un francese così così che veramente.
Il Mordillo poi l’ho regalato a Silver in cambio di un Lupo Alberto (era un patto tra noi, ma è un’altra storia), lo Sturmtruppen l’ho perso, il Conan e gli altri forse so dove sono ma non sono sicurissimo e ho paura di andare a vedere. Ma il Moebius ce l’ho ancora che l’ho conservato come una reliquia. Ecco, quando poi negli anni più avanti ho capito che cazzo di genio avevo avuto davanti sono stato contento di non averlo saputo prima sennò mi sarei intimidito e non sarei andato col blocco e il pennarello. A volte le cose è meglio non saperle, si è più liberi e trasparenti.
Oggi ho tanti dei suoi album, la sua produzione è stata sconfinata e i migliori li ho tutti e li sfoglio spesso. Anche stasera per esempio ed è stata una bella serata. Nessuno nel mio personalissimo giudizio ha mai raggiunto vette così alte. Una capacità di sintesi nel tratto che levati proprio, una pulizia e un genio nelle storytelling che porca misera che bellezza. Non a caso la sua collaborazione con quell’altro genio di Jodorowsky ha dato alla luce delle storie incredibili. E mi ostino a prendere spunto dai suoi capolavori quando disegno anche io, inchinandomi davanti al suo talento e sempre con la dovuta reverenza.
E così, senza saperlo, nei primi anni ’80 ho incontrato quella che sarebbe stata una pietra miliare della mia vita. Non sarei quello che sono oggi se non mi fossi immedesimato in John Defool nelle storie dell’Incal o il maggiore Grubert nel Garage Hermétique.
Che cosa buffa la vita.
Oggi è una giornata di leggerezza.
Vi lascio con un disegnetto del maestro, un doveroso omaggio. Non il mio. Quello è privato, è la mia Sacra Sindone.